A quest’ora avrete ricevuto risposta alle vostre direttavi per mezzo [blank in ms] riceverete anche questa per l’istesso canale, e potrete rispondermi per il medesimo; che così La spesa sarà tutta addosso a me, e riceverò le lettere sicuramente; perciocchè le due penultime vostre hanno tardato, e le ho ricevute dalla posta come procedenti da questo nostro stato. Circa il fosforo repplico, che pe’ cristalli colorati non passano i raggi dell’istesso colore unicamente; ma passa la Luce composta con solamente alcun predominio del raggio del colore del cristallo; chè è (in confidenza) un’ asinagine il supporre altrimenti, e pretendere che il virefieri, rubescere, flavescere importi verde, rosso, giallo deciso; che per provare, che il fosforo rende la luce quale la bee appunto si dee provare, nel nostro caso, che rende la luce composta con quel predominio, ossia la luce ordinaria tinta più o meno del colore del cristallo secondochè il colore del cristallo traguardato contro un oggetto bianco è più intenso, e secondo chè la vivezza dell’altra luce traggittante ha meno eficacia a spegnere la tinta procedente dal colore del cristallo. Spero, che a quest’ora il Sig. Wilson sarà persuaso almanco dalla considerazione del fatto suo medesimo. E perchè il Sig. Wilson in questa occasione non [ha voluto] Onorarmi di alcuna sua, come io altra volta a lui mi diressi. Ciò avrebbe risparmiato pena a me più lunga, e a lui una svista. Per altro rallegratevi con lui sinceramente delle belle osservazioni sue. Avrete veduto, che io ingenuamente ho esposta la mia congettura sulla osservazione del fosforo rosso immerso ne’ raggi primigenii. Io ho vero piacere, se posso contribuire alla perfezione delle cose altrui; e altri pare, che non abbia maggior gusto, che di trovare in altri errore. E ciò fa, chè talora si pecchi de chi vuole trovare il peccato. Bramo sapere, se il Signr. Cavaliere Pringle ha ricevuto copia del mio nuovo libro, dell’elettricità del cièl sereno, nel quale sono dirette a lui due lettere; e se abbia egli preso ciò in buon grado. Quando scrissi primamente dell’electtricismo artificiale mi diressi al Sig. Beccari presidente allora della academia di bologna; il quale essendo ora mancato (esso era osservatore diligente dell’atmosfera) m’è paruto bene dirigermi al Presidente di cotesta reale società, ove e le altre, e questa parte massimamente della Fisica particolarmente si coltiva etc. Mi sono diretto al Sig. Nawse, perchè ho dubitato, che voi seguitaste ad oscillare trall’inghilterra e la francia. Ora mi riraccomando per la distribuzione delle copie etc. etc. comè anche per la correzione della traduzione circa i seguenti punti massimamente.
Alla pag. 354 alla linea 22 si dee leggere. I. Due corpi similmente elettrizzati si discostano amendue direttamente giusta La somma delle elettricità loro simili, e ciascuno giusta La massa sua inversamente. II. Due corpi contrariamente elettrizzati si accostano amendue direttamente giusta la somma delle elettricità loro contrarie, e ciascuno giusta la massa sua inversamente.
Alla pag. 355 al principio della linea seconda del num. 839 in vece di viluppo A si dee leggere viluppo B.
Alla pag. 394 si vogliono cambiare i due num. 915, 916 come segue.
915. In quarto Luogo se N abbia La dose naturale di fuoco (Tav. VIII), ed E (fig. 1.) sia elettrizzato per eccesso; ovvero D (fig. 2.) per difetto; allora il fuoco naturale di N nelle diverse parti della superficie sua senza dipartirsi da esso corpo N seconderà nelle diverse parti della superficie sua la tensione, o il rilassamento, cui L’eccesso di E, o il difetto di D inducono nel fuoco naturale dell’aria ambiente senza scagliarnelo via da ess’ aria; sicchè il fuoco naturale di N si bilicherà col fuoco rilassato, o teso dell’aria ambiente similmente che si bilicherebbe il fuoco di altr’aria, che fosse nel luogo di N; Epperò, siccome quest’aria, che fosse in Luogo di N per tale tensione o rilassamento non moverebbe, così non moverà il corpo N.
915. E di nuovo, siccome non moverebbe il corpo E, nè il corpo D, se dall’aria fossero unicamente attorniati, per la tensione, o rilassamento, che spanderebbero uniformemente in giro nel fuoco naturale di Lei, così non moveranno neppur’ essendovi il corpo N; perciocchè nel fuoco naturale di N si propagherà da E, o da D l’istessa azione, che si propagherebbe nel fuoco naturale dell’aria, che occupasse il luogo di N, e ne risulterà l’istessa reazione, che ne risulterebbe dal fuoco naturale di ess’aria.
La nota apposta al num. 915, la quale principia—Universalmente etc. si vuole lasciare.
Alla pag. 408 al principio della Linea 34 in vece di due avanti, si vuole leggere che avanti.
Alla pag. 412 lin. 20 elettricità che nel disgiungimento, si legga delle elettricità nel disgiungimento.
Alla pag. 418 al principio della lin. 35 si legga in MN.
Alla pag. 419 lin. 10 maggiore in Mn si legga maggiore in MN.
Queste correzioni sono oltre quelle che si trovano al fine del libro nell’errata corrige.